Un’esperienza indimenticabile

Un’esperienza indimenticabile

Che dire! ancora una volta mi è stato concesso l’onore di scrivere sullo storico giornale di Oklahoma. E ancora una volta chi credeva di essersi liberato tanto facilmente della mia presenza deve ripensarci. In questo articolo vorrei ripercorrere il tempo trascorso con voi, i momenti belli e anche quelli meno belli;però è anche vero che qualcuno di voi non mi conosce affatto. Io sono Massimo e ho fatto l’educatore nella vostra comunità per due anni; è impossibile confondermi per via dei tanti capelli che ho e per la mia bellezza. Riprendendo il discorso stavo dicendo di come tutte le cose vissute in Oklahoma non si possano dimenticare e devo riconoscere che mi sono state anche molto utili per il mio nuovo lavoro, ma anche per la mia vita di tutti i giorni. Ed anche se sono passati diversi mesi da che sono andato via, mi sembra soltanto ieri che giocavo, mangiavo e anche mi arrabbiavo con voi; come si possono dimenticare gli allenamenti con quella schiappa di Gerti, piuttosto che il mondo Rap di Fatos; e che dire delle continue richieste del povero Erion per fare solo qualche “squill”.
Mi mancano anche le chiaccherate filosofiche con Thomas o i racconti albanesi del mitico Vangelj (ahi ahi ahi ). Ah! Quasi dimenticavo Tuozi Ahmed gran portiere e gran chiaccherone. Sicuramente potrei parlare di ognuno di voi, ma dovrei avere
sicuramente più di un semplice articolo di giornale, raccontare delle vacanze, delle sfide a pallone con le altre comunità, del vari campionati come miglior portiere (insomma), ma anche delle feste, delle varie nottate con i succulenti pranzi marocchini del Ramadam. Ora vivo queste emozioni con altri ragazzi, più piccoli di voi, ma con gli stessi desideri, la stessa voglia di divertirsi, ma anche con le stesse difficoltà o le stesse sconfitte. Non credo possa essere un mio articolo quello che possa far guardare ognuno di voi a ciò che lo attenderà dalla vita, ma credo che la comunità in cui vivete possa essere un grande aiuto per affrontare insieme le esperienze che vi capitano e vi capiteranno.

E a testimonianza di ciò ci sono tutti i ragazzi che uscendo dalla comunità sono riusciti a costruirsi una possibilità con il lavoro o lo studio; è inutile che ricordi i loro nomi perché voi tutti li conoscete. E vi assicuro che se sono sempre molto contento quando uno di voi riesce a trovare un suo spazio anche al di fuori della comunità, così sono dispiaciuto quando qualcuno, di fronte alle difficoltà, si rassegna a guadagni forse più facili – e tutti voi sapete di che cosa parlo – ma sicuramente meno tranquillizzanti e più pericolosi. Che posso dire di più, se non augurare ad ognuno di voi di riuscire in tutto ciò che ci siamo detti prima e di cominciare subito a lavorare per fare meno fatica poi? Un grande augurio di un buon Ramadam (per coloro che lo fanno), di un Buon Natale anche agli educatori di tutte le aree. Ciao a tutti, e spero di rivedervi per qualche festa (sempre se mi inviterete)!

Massimo