La cucina di Albert

La cucina di Albert

Mercoledì 26 aprile in Comunità Oklahoma Onlus è partito il progetto “La CUCINA di ALBERT”, un laboratorio che si propone di accompagnare, sotto l’attenta guida di Rocio e Luigi, un gruppo di 5 minori ospiti nello sperimentarsi nei primi approcci al mondo della cucina. Con questo primo modulo, della durata di tre mesi, l’obiettivo è ancora una volta di attrezzare il più possibile i nostri ragazzi con gli strumenti più adatti per accogliere le opportunità che il Progetto Educativo di ciascuno propone.
Un ringraziamento particolare agli amici della Fondazione A-Tono per il fondamentale supporto e per la condivisione di questa nuova avventura.

Comunità Oklahoma Onlus ha nella sua sede di Via Baroni una cucina centrale che può quasi essere considerata, per dimensioni e attrezzature, industriale. Essa è utilizzata per la preparazione dei pasti delle due comunità alloggio presenti nella struttura, andando comodamente a soddisfare la necessità di gestire regolarmente 25 “coperti” a pasto quotidianamente. In alcune situazioni particolari è stata utile per la preparazione di pranzi o cene per 80 persone.

La cucina rappresenta un ottimo luogo dove far sperimentare, in un’ottica di avvicinamento al lavoro, i ragazzi adolescenti nostri ospiti. In situazioni particolari, come la preparazione di feste o eventi, abbiamo avuto l’opportunità di osservare i ragazzi in cucina affiancati agli educatori impegnati in questa attività ed è risultato evidente come il coinvolgimento, l’impegno e anche l’efficacia del loro “stare in cucina” sia risultato molto concreto e soddisfacente. Un vero intervento educativo!

La donazione della Fondazione A-Tono allora dà ad Oklahoma Onlus la possibilità di sperimentarsi in un progetto che spesso ha aleggiato nelle menti degli educatori: la possibilità di strutturare un laboratorio nella nostra cucina che non sia più dettato dalle occasioni ma che anzi possa a sua volta creare delle occasioni.

Un gruppo di 4/6 minori nostri ospiti, sotto la guida di un operatore dedicato, si possono impegnare per 3 volte alla settimana in una attività di cucina. Avremo quindi la possibilità di fornire nozioni sulla lavorazione degli alimenti con particolare attenzione all’insegnamento dei termini tecnici nella lingua italiana, la possibilità di farli sperimentare nella preparazione dei piatti, nell’utilizzo degli utensili, nelle attenzioni da dedicare ad un luogo come la cucina in un’ottica di orientamento rispetto ad una possibile professione. Inoltre, per quei ragazzi che, oltre al laboratorio, affiancheranno individualmente la cuoca, non sarà più solo un imparare facendo ma anche uno sperimentarsi in attività che ha imparato nel laboratorio. Dobbiamo inoltre considerare come l’attuale esperienza ci dice che la ristorazione è un ambito nel quale i nostri ragazzi, seppur con il loro curriculum molto povero, riescono ancora a trovare un inserimento, spesso mediato da tirocini o borse lavoro, nel mondo del lavoro; è questo un elemento fondamentale per la loro autonomia e quindi per l’uscita dalla comunità e l’inserimento, integrandosi, nel contesto sociale italiano. Ecco quindi che implementare il Laboratorio Cucina rappresenta un’opportunità molto concreta di attrezzare maggiormente i nostri minori ospiti rispetto alle difficili sfide che la loro condizione impone loro.

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